Luke Edward Hall è una di quelle persone che hanno un dono: la capacità di rendere le cose belle. Lo si può definire un esteta per ovvie ragioni. Il suo gusto e la sua estetica eclettica sono riconoscibili in ogni cosa che fa, dalle illustrazioni alle ceramiche per Richard Ginori, dalle vetrine per Burberry agli interni d’hotel.
In Greco Disco, la prima monografia sul lavoro di Luke Edward Hall, c’è una citazione di Cecil Beaton e che lo rappresenta perfettamente: “Sii audace, sii diverso, sii irrazionale, sii qualunque cosa affermi integrità di obiettivi e visione fantasiosa in contrapposizione a chi si muove al riparo dai rischi, alle creature dei luoghi comuni, agli schiavi dell’ordinario.”
Sei stato in Italia e Grecia. Com’è andata la tua estate?
E’ stata una bellissima estate. Sono stato a Positano per lavoro nel mese di luglio, poi ho preso il treno per Venezia per stare con degli amici. Ad agosto siamo stati a Hydra per una settimana. Mi piace moltissimo è un posto bellissimo, privo di macchine e quindi estremamente tranquillo.
Potresti descrivermi il mondo e il gusto di Luke Edward Hall?
Mi ispiro molto al passato: sono un romantico; amo il colore, il teatrale e il fantastico.
Come definiresti la bellezza?
La bellezza ti ferma sui tuoi passi, ti seduce. Per me assume molte forme: il fiore perfetto, un’espressione particolare…
Ti descriveresti un esteta?
Suppongo di sì, ma non sono mai del tutto sicuro di questa parola. Sono certamente interessato a spremere il succo dalla vita e farlo in modo elegante.
Puoi parlarci dei tuoi riferimenti?
Arrivano da ogni parte: romanzi, interni, architettura, miti, leggende, folklore, musica. Mi piace mettere insieme i riferimenti e creare qualcosa di nuovo.
Da dove prendi ispirazione per i tuoi lavori figurativi? Qual è la fonte della tua creatività?
Molti dei personaggi che disegno sono immaginati, ma alcuni sono basati su persone che conosco o personaggi di storie e miti. Sono stato ossessionato dal folklore e dalle leggende sin dall’infanzia.
Ciò che mi emoziona di più è che la tua estetica è molto forte e la possiamo vedere applicata ovunque, creando un mondo colorato e ricco di fiori, arti e riferimenti artistici. Come fai ad adattare la tua estetica ai diversi contesti, passando dalla tua vita privata a clienti diversi come Richard Ginori o il nuovo Hotel Deux Gares di Parigi?
Spero che ci sia un filo conduttore che attraversi tutti i miei progetti. Un senso di giocosità e un uso liberale del colore. Tutti i miei progetti iniziano con gli schizzi.
Che cosa significa il colore per te?
Il colore ha il potere di trasportarci, di farci sentire le cose. Si tratta di ottimismo!
Qual è per te la più grande storia d’amore di tutti i tempi? Adriano e Antinoo o Edward e Wallis?
Sicuramente quella di Adriano e Antinoo! Così tragica. Antinoo doveva essere di una bellezza incredibile.
Qual è la tua regola d’oro?
Non credo nelle regole!
Che consiglio daresti a qualcuno che sta arredando la sua nuova casa?
Acquista le cose che ti piacciono, prenditi il tuo tempo e dimentica le “tendenze”.
Cosa suggeriresti in questo momento per un libro da leggere, un disco da ascoltare durante una cena e un luogo in cui viaggiare?
Recentemente ho letto e apprezzato “Lie With Me” di Philippe Besson. Colonna sonora per una cena: la disco triste di Molly Nilsson. Come visita suggerirei i Cotswolds, dove vivo: ci sono così tante vecchie case, splendidi giardini e ottimi pub da visitare.
Puoi parlarci della tua routine quotidiana?
In questi giorni vivo principalmente nella campagna inglese, di solito vengo svegliato dal mio partner Duncan e dal nostro whippet, Merlin. Preno un caffè, rispondo alle e-mail in pigiama, poi, dopo un lungo bagno, attraverso il cortile verso il mio studio. Lavoro qui tutto il giorno su dipinti, disegni o progetti di design. Faccio delle pause per il pranzo e magari una corsa o una passeggiata sulle colline con il cane. La sera cuciniamo: in questi giorni cerchiamo di mangiare il più possibile utilizzando i prodotti del nostro orto.
Cosa ti affascina di più dell’arte queer?
Come persona gay mi parla ovviamente. Mi piace collezionare opere d’arte gay del passato, mi interessa come le persone gay si sono espresse nel tempo.
Penso che le persone ne abbiano abbastanza del minimalismo: recentemente c’è stato un vero ritorno al colore e alle stampe, il che è fantastico da vedere.
Pensi che la cultura e l’estetica gay abbiano in qualche modo influenzato il mondo?
Assolutamente sì: pensa, ad esempio, al rivoluzionario Harvey Milk o alla musica pop di David Bowie!
Credo che tutte le persone creative abbiano il loro momento, talvolta minimal, altre eccessivo e barocco. Qual’è il tuo adesso?
Penso che le persone ne abbiano abbastanza del minimalismo: recentemente c’è stato un vero ritorno al colore e alle stampe, il che è fantastico da vedere. In genere amo gli interni stratificati e affollati, ma attraverso momenti particolari: al momento mi ispiro molto alla designer di interni Syrie Maugham – le sue stanze degli anni Trenta sono estremamente glamour.
Cosa collezioni?
Arte antica e rara, libri di design e fotografia, gilet, cristalli di rocca, posacenere di hotel, ceramiche…
Ci sono delle persone su Instagram che creano dei veri e propri set solo per postare una foto, altre che ogni giorno preparano la tavola con fiori e tovaglioli di fiandra principalmente per sè stessi. Come funziona per te?
Fotografo solo situazioni reali: è piuttosto triste pensare che i tavoli siano allestiti solo per un’immagine!
Qual è la cosa a cui pensi di più?
“Cosa c’è per pranzo?”
Se avessi un motto quale sarebbe?
La zia del mio compagno ne ha una buona: «ricordati di essere una palma e ondeggia al vento». È una cosa da ricordare quando sei stressato e ansioso: ondeggia nel vento e mantieni la calma.